Motivi per richiedere un Working Holiday Visa

Credo che il Working Holiday Visa per l’Australia sia uno dei visti più richiesti al momento per poter venire qui. Il motivo? Dal mio punto di vista ce ne sono tre.

Il primo motivo è perché è un visto abbastanza lungo (un anno) che permette di lavorare legalmente in Australia full time, part time o di non lavorare affatto. Volendo anche di studiare fino ad un massimo di 4 mesi senza dover richiedere un visto studente.

Il secondo è perché i giovani lo utilizzano per venire in Australia a passare il proprio anno sabbatico: viaggiano e hanno la possibilità di pagarsi le spese lavorando. Diventano dei backpackers, letteralmente: “coloro con lo zaino in spalla”. Finito l’anno tornano nel proprio paese, o approdano in un altro. Questo è il vero scopo del Working Holiday Visa.

Il terzo è un motivo non ufficiale, ma che sta prendendo sempre più piede soprattutto in Italia, ovvero usare il visto Working Holiday come un scusa per arrivare in Australia e successivamente trovare un modo per rimanere qui a tempo indeterminato. Ormai sono sicura che la maggior parte delle persone lo usa con questo intento (l’ho fatto anch’io, non lo nascondo!).

A seconda di quale caso facciate parte, le decisioni e le mosse da compiere saranno molto diverse. Parecchi di quelli che vengono qui con WHV per rimanere poi permanentemente, si buttano subito sulla ricerca di un lavoro in una zona regionale per poter rinnovare il visto un secondo anno. Oppure cercano ossessivamente di trovare un datore di lavoro che li sponsorizzi quando invece la prima cosa che dovrebbero chiedersi è: “Ma io, a questi datori, che cavolo ho da offrire?”. Se non hanno qualifiche e neppure almeno un po’ di esperienza lavorativa in un determinato settore, la cosa che dovrebbero fare secondo me è qualificarsi, non c’è molto da girarci attorno. A questo punto allora potrebbe anche avere un senso pensare di voler rinnovare il WHV con lo scopo di mettere via più soldi possibili per pagarsi poi la scuola.

La scelta di un corso di studi deve essere fatta con una certa logica, sia per poter piacere di più ai datori di lavoro, sia per poter ottenere un visto permanente. Ma questo è un discorso complesso e prezioso che ho ampiamente spiegato nel Manuale per emigrare in Australia, perciò chiedo scusa se non mi addentro troppo, c’è voluto un manuale intero per riuscire a spiegarlo, un post non basterebbe :-)

Chiunque invece arrivi qui con le reali e originali motivazioni del Working Holiday Visa, ovvero semplicemente per viaggiare e fare un anno sabbatico, credo che vivrà l’intera esperienza con un spirito molto più leggero. Questo non significa che le cose saranno più facili, perché bisogna comunque riuscire ad integrarsi in un nuovo paese, capirne la cultura, parlare in un’altra lingua, cercare un lavoro per mantenersi altrimenti si deve tornare a casa etc etc…

Nella mia famiglia siamo in due ad essere venuti in Australia. Uno dei miei tre fratelli è venuto con Working Holiday Visa nel 2009. La sua intenzione era quella di fare un’esperienza all’estero e poi tornare a casa. Le cose sono state molto difficili, sia nelle relazioni personali sia nel trovare lavoro. Se non ricordo male ha fatto 4 mesi e poi è dovuto tornare in Italia perché non aveva più soldi e neanche la stessa grinta dell’inizio nel voler vivere per un po’ in Australia. Forse aveva sottovalutato quanto sia difficile, anche quando si vuole fare solamente un anno sabbatico.

La seconda persona ovviamente sono io. Sono arrivata un anno dopo di lui e il motivo per partire con WHV era quello di avere la scusa per approdare in Australia e poi rimanere qui a tempo indeterminato. Le cose sono state difficili anche per me, però l’obiettivo che mi ero posta all’inizio sono riuscita a raggiungerlo e in due anni e mezzo.

Le esperienze in Australia possono svilupparsi in milioni di modi diversi ma una cosa è certa: qualsiasi motivazione ci sia alle spalle la cosa principale è assorbire ogni istante e trasformarlo in un momento indelebile della propria vita.