“Perdere la pazienza significa perdere la battaglia” e con la pazienza e tanta determinazione Daniele, dopo otto lunghi anni, è arrivato a celebrare la sua residenza permanente.
Da dove è nata l’idea di venire in Australia?
Tutto è iniziato con la proposta da parte di un mio caro amico, Francesco, il quale doveva fare il suo secondo Working Holiday Visa. Al tempo era appena tornato a Bergamo e stava attendendo l’approvazione del secondo visto; incuriosito dalla sua avventura gli chiesi di raccontarmi i pro e contro della sua esperienza down under. Fui talmente esterrefatto, che da lì a poco mi ritrovai con un biglietto in mano di sola andata e la richiesta del visto in attesa di conferma. Fu’ una pazzia, ma in quel periodo vedevo la mia vita già fatta e finita, e la cosa mi spaventava assai. Ad oggi, la reputo una delle scelte che mi ha cambiato la vita per sempre.
Con quale visto sei arrivato per la prima volta in Australia?
Sono arrivato in Australia con un Working Holiday Visa, ottimo per tanti versi ma sprecato se non si è sicuri di quello che si vuol veramente fare una volta arrivati in Australia. Forse avrei dovuto iniziare con un Turistico per esplorare le mie opzioni prima di prendere una decisione.
Qual è stata la difficoltà più grande che ti sei trovato ad affrontare una volta arrivato in Australia e/o successivamente?
Fortunatamente non ho mai riscontrato grosse difficoltà e considerando il fatto che ero accompagnato da una persona che c’era già stata sono stato molto avvantaggiato. Possedevo una buona conoscenza della lingua inglese ed avevo già tutte le informazioni necessarie su come muovermi una volta messo piede in Australia. Forse la vera ed unica difficoltà che mi si è presentata durante i primi periodi, fu’ la ricerca di una buona e valida farm che mi potesse aiutare con la richiesta del secondo WHV. Purtroppo, arrivai in una pessima farm quasi allo scadere del mio primo visto, e dovetti adattarmi ad accettare mansioni e retribuzioni pessime. Ad oggi, se potessi tornare indietro, inizierei subito con il periodo richiesto per ottenere il rinnovo del visto, così da evitare spiacevoli disavventure.
Come hai cercato lavoro quando sei arrivato in Australia?
Per la ricerca del lavoro mi son arrangiato come al solito: zaino in spalla e via di Curriculum porta per porta. Altre piattaforme utili che ho utilizzato sono state come Gumtree, Seek e Facebook (nei vari gruppi specifici per la ricerca di lavoro).
Qual è stata invece la gioia più grande?
Ad oggi, dopo tanti anni di sacrifici e soldi investiti, la gioia maggiore viene dal poter chiamare Perth “Casa”. Da poco ho ottenuto la Residenza Permanente, e finalmente tanti problemi ed ansie son svanite e posso finalmente essere felice e spensierato.
Cosa ti ha fatto scegliere Perth come luogo in cui fermarti e creare il tuo futuro dal momento che Perth tra le destinazioni meno conosciute?
Il mio amico ha scelto inizialmente Perth per me, essendo il suo secondo anno e volendo visitare la West Coast. Io poi me ne sono innamorato e ho scelto di starci permanentemente.
Diciamo che Perth, con i suoi pro e contro, mi sembra una città molto vivibile ed “a portata di persona “. Con questo voglio dire che, per me, questa è una città dove mi ci vedrei nei prossimi 20 anni, con i suoi ritmi non troppo stressanti e quartieri favolosi per famiglie e coppie. Non tutti sicuramente l’apprezzerebbero paragonandola ad una metropoli come Londra, Milano o Roma, ma proprio per questo è una città che non è per tutti.
Guardando indietro al tuo percorso, se ci fosse qualcosa che cambieresti, quale sarebbe?
Sicuramente cambierei l’approccio con cui ho deciso di venire in Australia e probabilmente mi rivolgerei da subito ad un Immigration Agent così da provar a pianificare per bene ogni passo ed evitare perdite di tempo e soldi per visti non utili all’obiettivo finale.
Quali aspetti della vita australiana ti hanno fatto dire “questa è casa mia”?
Dopo 8 anni, si vengono a creare amicizie e legami pari a quelli familiari. La lontananza mi ha fatto legare tanto a persone che ora reputo come famigliari, che mi son stati vicini in momenti difficili durante il periodo pandemico e non solo. Il fatto di poter contare su queste persone, e viceversa, mi fa sentire a mio agio e sereno. Grazie a tutti loro posso sentirmi come a casa, come se non fossi mai uscito da quelle quattro mura a Bergamo.
Ed infine, un consiglio per i nostri lettori?
Buttatevi, uscite dalla vostra comfort zone e provate nuove esperienze. Viaggiate e vivetevi queste occasioni come se non fossero scontate e sicure. Il tempo passa e passa troppo in fretta. “Carpe Diem ” è stato uno dei miei motti prima di iniziare il viaggio e penso che sia il motto che tutti dovrebbero avere in testa sempre. Tutto questo però fatelo con testa e lungimiranza, considerando che certe scelte implicano tante spese a livello di tempo e denaro. Un buon investimento che suggerisco caldamente è quello di sentire un buon Immigration agent che vi aiuti a pianificare per bene ogni passo della vostra avventura!
In bocca al lupo a tutti! Perseguite i vostri sogni al 100% e vedrete che si avvereranno con i giusti sforzi!
Daniele
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