Australia Day

Buon martedì!

Assenza prolungata causa vacanze di Natale e successivi cambiamenti di inizio anno, sorry!

Ieri si è festeggiato l’Australia Day, la giornata nazionale ufficiale d’Australia, così ho pensato di scrivere due righe e spiegare un attimo di cosa si tratta.

Si festeggia ogni anno il 26 Gennaio e la data non è stata decisa a caso: corrisponde all’arrivo nel 1788 della prima flotta britannica e conseguente issamento della bandiera inglese a Port Jackson, ovvero l’attuale Sydney Harbour. Sapete qual’è no? La baia dove c’è la Sydney Opera House e il famosissimo ponte (Sydney Harbour Bridge).

Molti penserebbero che l’Australia sia stata scoperta proprio il 26 Gennaio 1788, ma in realtà il primo europeo a mettere piede su territorio australiano fu un olandese nel 1606.

Con la prima flotta inglese del 1788 arrivò un bel mix di persone. Un totale di 1480 uomini, donne, bambini. La maggior parte erano di origine inglese ma c’erano anche africani, americani e francesi e non tutti erano persone “normali” ma molti erano criminali portati in Australia dal governo inglese per aiutare a costituire una nuova colonia britannica.

Il nome Australia Day non è stato l’unico utilizzato in passato, ci sono stati anche Invasion Day (giorno dell’invasione), Day of Mourning (giorno di lutto) a causa dei danni che l’invasione inglese provocò sulla popolazione aborigena. Il nome ufficiale “Australia Day” fu accettato da tutti gli stati e territori australiani nel 1935 e diventò una festa nazionale per tutti solamente nel 1994.

Solo in tempi molto recenti il numero di persone che festeggiano e organizzano qualcosa per l’Australia Day è aumentato. Non mancano dibattiti sul fatto che durante questa giornata bisognerebbe dare molto più valore e importanza al passato indigeno australiano, e non solo a quello creatosi dopo il 1788.

Le celebrazioni durante la giornata del 26 Gennaio comprendono sia eventi organizzati dalle città, come parate o fuochi d’artificio, sia eventi sportivi, ritrovi con amici e famigliari per un barbecue, per stare all’aria aperta e divertirsi. Ci sono anche cerimonie di cittadinanza per festeggiare i nuovi cittadini australiani.

E’ del tutto normale incontrare persone con la bandiera australiana dipinta in viso, o gente con cappelli, magliette, infradito, costumi e chi più ne ha più ne metta, sempre con la bandiera australiana. C’è chi ne approfitta e beve più di quanto dovrebbe, chi non si mette la crema solare e si brucia sotto il poco clemente sole australiano mentre si mangia una costoletta d’agnello appena cotta al barbecue, tanti che si rinfrescano in spiaggia, altrettanti che si organizzano per trovare i posti migliori per osservare i fuochi d’artificio serali.

Il feeling che si ha è che ci sia una forte unione tra le persone che vivono in Australia e molto orgoglio verso il proprio paese. Ma c’è qualcosa che personalmente percepisco e che differenzia chi è nato qui da chi invece vi è immigrato. Questa però è un’analisi che farò in separata sede, molto probabilmente nel mio blog personale.

Il senso di questa giornata? Festeggiare un paese che offre libertà, uguaglianza, possibilità. Riflettere sul passato, sul presente e sul futuro di questa nazione. Ricordare che qui c’è tolleranza, rispetto e senso di fratellanza.